11 Lug MoBI Tasting Sessions
MoBI TASTING SESSIONS:
Birre italiane e straniere, artigianali e (semi)industriali degustate e giudicate dal “MoBI Tasting Team”
Altre birre degustate dal MoBI Tasting Team sono descritte nella rivista Birra Nostra Magazine.
Nome e produttore:
Prometheus Birrificio dell’Etna
Note:
Stile: Imperial Stout
Formato: bottiglia 37.5cl
Alc. 7.5% vol.
Lotto: E500903
Acquistata da: birrificio
Degustazione:
Aspetto: colore ebano, limpido attraverso la luce. Schiuma cremosa di colore beige, poco pronunciata, mediamente persistente.
Olfatto: tostature che a malapena annoverano le torrefazioni, limitandosi all’essenziale: fave di cacao, cioccolato fondente, cenni di caffè in chicchi. Sotto le note scure e spigolose si rinvengono quelle più smussate dei malti speciali, con suggestioni di toffee, biscotto gelato al cacao e cenni melassa, quest’ultima foriera di frutta rossa (uvetta, prugne disidratate). Leggero salmastro e un principio di gomma denotano una possibile imperfezione ossidativa.
Gusto: corpo medio/pieno, carbonazione media, sensazione tattile opulenta, voluttuosa, avvolgente. Le tostature sono spalmate lungo tutto il sorso, favorendo l’emersione dell’intrinseca tendenza dolce; note di toffee, miele di melata e biscotto gelato al cacao. Solo in un secondo momento subentrano le prime avvisaglie delle tostature/torrefazioni, assieme ai succitati frutti rossi.
Conclusioni:
Imperial Stout facilmente accessibile, che al carattere intenso e complesso, tipico di molte sue colleghe, preferisce un basso profilo. L’alcol, magistralmente nascosto, contribuisce alla sua beva.
Voto: 72/100 (MM)
Nome e produttore:
The Apple People Lindheim Ølkompani
Note:
Stile: Saison
Formato: bottiglia 75 cl
Alc. 8% vol.
Degustazione:
Siamo nella verde Norvegia, nelle campagne fuori Gvarv a due ore di auto da Oslo.
Qui dal 2013 è arrivo il birrificio Lindheim Ølkompani, già fattoria e frutteto.
Una location che sembra uscita da una fiaba, un grande frutteto con prugne mele e ciliegie per la maggiore, tante birre impiegano frutta, quindi molte sono stagionali, malti tedeschi e luppoli prevalentemente americani.
La linea riserva, birre maturate in botti di rovere per almeno 12 mesi più aggiunta di lieviti selvaggi o batteri lattici e frutta, è una linea che guarda alle collaborazioni, come la birra che ho assaggiato.
Una cantina con oltre 130 botti e una vasca aperta per le fermentazioni spontanee, per un birrificio che mi ha lasciato di stucco.
Una saison color aro antico, limpida e con schiuma bianca fine, tagliata con succo di mele da loro prodotto, rustica, vinosa, ma anche molto floreale al naso, ed acidulo nel finale, maturata in botti di vino rosso per 11 mesi.
Voto: 88/100 (CS)
Nome e produttore:
Brugla, Oltremondo Birrificio Contadino
Note:
Stile: Honey IPA al miele millefiori; Alc. 6.3% vol.
Formato: bottiglia 33 cl.
Lotto: scadenza 0520
Acquistata da: birrificio
Degustazione:
Aspetto: colore ambrato carico tendente al ramato, riflessi aranciati. Schiuma densa, fine e compatta, pannosa, di colore tanno, persistente.
Aroma: fedele alle premesse di generose luppolature, l’olfazione si apre sotto il segno della frutta. Matura, di estrazione Mediterranea, con predilezione della frutta a nocciolo. Poi subentra l’arancia, sia in scorza che candita, quindi il cantalupo. Cenni floreali forieri di zagara e gelsomino, timida eco speziata. Maltato consistente, esasperato dal miele, quasi sovrastante i luppoli: mou, miele millefiori, crosta di pane, zucchero candito, savoiardi.
Gusto: corpo medio, carbonazione media, sensazione tattile morbida e avvolgente con qualche incursione a gamba tesa di luppolo citrico. La morbidezza adduce al miele millefiori e trova conferma nel caramello liquido e negli zuccheri derivati. L’amaro è stretto agli angoli: inizio piacevolmente citrico, seguito erbaceo che vira nella leggera astringenza (con elementi fenolici). Alcol leggermente riscaldante. Chiude secca nonostante la caratterizzazione mielata, retrogusto assai amaro.
Conclusioni:
non è mai facile mettere d’accordo teste di luppolo e inguaribili golosi. Il miele contribuisce notevolmente al profilo aromatico, senza risultare stucchevole. Gustativamente parlando ne fa le spese il luppolo, che passa in secondo piano. Una storia di zuccheri e di luppoli ai loro piedi.
Voto: 75/100 (MM)
Nome e produttore:
Double Ipa – Brasseria della Fonte
Note:
Stile: Double Ipa
Formato: lattina 50cl
Alc: 7.8%
Lotto: 14-2020
Scadenza: 11/09/2020
Acquistata: produttore
Degustazione:
Nella fase di lockdown Brasseria della fonte ha iniziato a inlattinare buona parte delle sue referenze, permettendo ai consumatori di beneficiare dei suoi prodotti senza dover attendere i fusti o limitandosi alla barrel aged già abitualmente imbottigliate. Questa Double ipa è uno dei prodotti migliori tra quelli disponibili in latta. Bel colore dorato, che già ci dice di una double ipa moderna in cui però non si rinuncia all’apporto del malto.
Il naso è esplosivo e complesso, con velature agrumate che si mescolano con toni resinosi e con un dank presente a inizio bevuta ma che poi si affievolisce con l’aumentare della temperatura.
Se già il naso è un piacere, in bocca l’insieme è ancora migliore perché unisce quanto già ci aspettavamo dopo le prime “snasate” a un bilanciamento maltato mai invadente ma presente a dare equilibrio alla bevuta. Il corpo è medio-leggero e la birra scorre con facilità ben superiore a quanto ci si aspetterebbe dai quasi 8 gradi alcolici.
L’amaro è molto ben dosato, presente senza mai invadere anzi aiutando la bevuta.
Conclusioni:
Una double ipa che gareggia nel campionato dei grandi.
Voto: 88/100 (PC)
Nome e produttore:
Christmas Cru – Almond ’22
Note:
Stile: Birra con spezie
Alc.: 7.5%
Lotto 73
Scadenza 9/2024
Degustazione:
Versa di colore ambrato scuro, quasi marrone, di aspetto torbido; in testa forma una schiuma prorompente, pannosa, di colore avorio. L’aroma è pingue, soprattutto dopo qualche minuto di stasi nel bicchiere. Fruttato e speziato rivelano identità belga; inizialmente è facile seguirne il corso, poi ci si perde nella sua complessità. In ordine sparso: sostanziosa base di malti, dal toffee al biscotto, sfiorando zucchero candito e cioccolato, rivelando un’anima sfiziosa di melassa e panpepato; frutta in pompa magna, tutta matura, in particolare melone e pera, con cenni di banana e finale di frutti rossi (fichi, uvetta); infine lo speziato, cosmopolita, dai grandi classici (chiodi di garofano, noce moscata, pepe bianco) ai tratti più “esotici” (cannella, zenzero, coriandolo). In bocca conferma tutto, anche la supposta verve etilica; ma, soprattutto, un’insolita sfumatura vinosa.
Conclusioni:
birra notevole, che onora le feste, accompagnando dignitosamente sia il pasteggio sia l’intimità di fine pasto. Esemplare fiacco, dall’intensità ovattata, che dimostra di essere provato dall’incedere del tempo.
Voto: 73/100 (MM)
Nome e produttore:
IPAnema, Torre Mozza
Note:
Stile: English IPA; Alc. 6% vol.
Formato: bottiglia 33 cl.
Lotto: scadenza 04/21
Acquistata da: birrificio
Degustazione:
Aspetto: colore ambrato scuro con riflessi aranciati, aspetto limpido. Schiuma grossolana che dopo la mescita rapidamente scompare, lasciando dietro di sé una sottile unghia lungo i bordi.
Olfatto: impressioni di malti caramello, con profumi di pane leggermente tostato, scones, pasta frolla e miele d’arancio. Il prosieguo è fruttato, distante dalle intensità dei luppoli americani. Qui prevale la sobrietà della frutta in polpa, come di confettura a base di nettarine o di pasta d’arancia. Una traccia di cola tradisce l’impiego di malti speciali, elementi floreali (fiori bianchi) e vagamente erbacei a fare da cornice.
Gusto: corpo medio, carbonazione medio/bassa, sensazione tattile morbida e rotonda. Toni tostati (cola) e luppolati (agrumi, erbe). E’ in bocca che codesta birra esprime appieno il suo potenziale, mostrando la beltà dei luppoli del Vecchio Continente. Gusto sulla falsariga dell’olfatto: incipit di caramello con sensazioni di toast e frollino. La dolcezza è però apparente, sicché subito dopo incalza l’amaro. Inizialmente sotto forma d’arancia, di lì appresso con note erbacee e leggermente terrose. Zaffata fenolica retronasale, ricordo di pepe di Timut e cardamomo. Finale secco ma non tagliente, lungo retrogusto amaro, erbaceo e speziato. Alcol non pervenuto.
Conclusioni:
Le English IPA sono affare raro ed esemplari così sono pezzi unici. Uno stile desueto che riesce nell’arduo intento di catapultare il bevitore al bancone di un pub inglese. Per una volta senza diacetile al seguito.
Voto: 81/100 (MM)
Nome e produttore:
DoppelSticke, Uerige (DE)
Note:
Stile: DoppelSticke; Alc. 8.5%
Formato: bottiglia da 33 cl.
Lotto: –
Scadenza: 02-2021
Acquistata: distributore
Degustazione:
Si presenta con una bella schiuma avorio sporco, densa e persistente, ad accompagnare il tipico colore “tonaca di frate”, piuttosto trasparente, se osservato bene.
L’aroma punta molto sul caramello ma con una nota di toffee evidente che a me ha ricordato il latte condensato. All’assaggio ci aspetterebbe una netta dolcezza che invece non arriva mai: tutt’altro… l’amaro è davvero importante, erbaceo ed aggressivo, con sensazioni boccali astringenti che, in questo caso, facilitano davvero molto una bevuta altrimenti molto impegnativa, considerando anche l’alcol per nulla mascherato e il corpo da doppelbock.
Giudizio complessivo:
Una birra che vive di contrasti violenti e legittima, per una volta, un tipico luogo comune: “questione di gusti”. Devo ammettere che personalmente il risultato non mi convince del tutto, la struttura e le note aromatiche mi sembrano troppo in contrasto con l’amaro, ma si tratta di un progetto originale e coraggioso che merita rispetto (ma anche qualche perplessità).
Voto: 67/100 (N.C.)
Nome e produttore:
BB Verblonde Barley
Note:
Stile: IGA
Alc. 6%
Bottiglia
Degustazione:
Nicola Perra è il primo papà delle Italian Grape Ale: la sua BB10, con il 2% di sapa di Cannonau su una base di Imperial Stout britannica, è stata infatti la capostipite di ciò che è una macrotipologia assai più che uno stile, come testimonia peraltro proprio l’evoluzione della gamma di IGA proposte dal birrificio di Maracalagonis.
A partire dalla BB7, infatti, grazie anche a una collaborazione con l’Università di Cagliari, Perra si è cimentato nell’utilizzo di mosti estratti a freddo al fine di utilizzare al meglio anche i vitigni sardi a bacca bianca.
La BB Verblonde si inserisce proprio in questo filone prevedendo l’utilizzo di mosto fresco di Vermentino e altre uve bianche isolane, non specificate nel dettaglio.
Dal colore dorato carico e solo leggermente opalescente, è coronata da una coltre di schiuma candida, compatta e fine. L’olfatto è solleticato da un bouquet complesso ma tutto giocato su sentori rinfrescanti: molto agrume, con scorza di lime e limone sugli scudi, poi un tocco di fiori estivi, passion fruit e una fragranza speziata che richiama il finocchietto selvatico.
Al gusto, l’aggettivo dry presente in etichetta è giustificato dalla tagliente, ma non eccessiva, secchezza che si sposa alla perfezione con i toni floreali e di frutta a polpa gialla e prelude al pulitissimo finale amaro agrumato.
Voto: 88/100 (SR)
Nome e produttore:
Wild Sage; Crooked Stave Artisan Beer Project – Denver (USA)
Note:
Stile: Saison; Alc. 7.2%
Formato: lattina da 37.5 cl.
Scadenza: –
Acquistata: birrificio
Degustazione:
Aspetto: dorata chiara, leggermente opalescente, coronata da una schiuma candida compatta, fine e discretamente abbondante.
Olfatto: colpisce il naso con un bouquet complesso e molto fragrante, in cui spiccano, oltre alla salvia utilizzata nella ricetta, pompelmo rosa, timo selvatico e nespola; lasciandola leggermente scaldare nel bicchiere emerge anche una nota balsamica e terrosa improntata al rafano.
Gusto: riesce ad combinare complessità, eleganza e facilità di beva avvolgendo in primo luogo la lingua con una dolcezza fruttata colorata di albicocca, pesca sciroppata e nespola matura e tagliata, dopo qualche secondo dall’impronta balsamica della salvia che prelude armoniosamente al finale fresco e resinoso con ricordi di timo e, di nuovo, salvia, nel retrolfatto emerge invece un carattere citrico da cedro maturo.
Sensazioni boccali: la carbonazione è vivace, il carattere del Brett è percepibile ma molto gentile, senza praticamente il minimo mouthcoating, il corpo è agile e snello.
Giudizio complessivo:
Un altro grandissimo pezzo di bravura di Yakobson, superiore anche alla St Brett per eleganza e complessità e allo stesso prezzo veramente scioccante per chi viene dall’Italia.
Voto: 90/100 (SR)
Nome e produttore:
Brett Saison; Piccolo Opificio Brassicolo del Carrobiolo
Note:
Stile: Saison; Alc. 6%
Formato: bottiglia da 75 cl.
Scadenza: –
Acquistata: dal produttore
Degustazione:
Aspetto: di colore dorato carico, velata e coronata da una bella schiuma candida, compatta e fine, di buona persistenza.
Olfatto: il bouquet è davvero complesso, sfaccettato e affascinante, con un debutto di pesca nettarina matura cui seguono ricordi di pompelmo giallo e ananas, il Brett fa capolino in modo assai gentile e apre a una caleidoscopica componente speziata in cui si distinguono coriandolo, pepe di Sichuan, anice stellato e semi di finocchio.
Gusto: rispetto all’olfatto, al gusto si riscontra un livello leggermente inferiore di complessità e varianza: ritroviamo infatti l’ananas, un tocco di pesca, una leggera nota speziata improntata al timo e al pepe bianco; il finale amaro è moderato e di corsa piuttosto breve.
Sensazioni boccali: la carbonazione è di media intensità, quindi moderata rispetto ai canoni classici dello stile, il corpo è decisamente snello e fin troppo leggero e il carattere del Brett è appena accennato, senza ruvidità palatali.
Giudizio complessivo:
brassata utilizzando frumento e un ceppo di lievito proveniente da un piccolo ma noto birrificio vallone e poi propagato, è la sorella di un’altra Saison realizzata con lo stesso lievito ma senza inocularvi successivamente Brettanomiceti. Personalmente ho preferito la versione senza Brett perché un corpo leggermente meno secco portava all’espressione di una maggiore ricchezza aromatica.
Voto: 80/100 (SR)
Nome e produttore:
Senatrice; La Stecciaia Birrificio Agricolo
Note:
Stile: Saison; Alc. 6.8%
Formato: bottiglia da 33 cl.
Scadenza: –
Acquistata: presso La Porta del Parco – Mozzo
Degustazione:
Aspetto: paglierina, molto opalescente e con una poderosa formazione di schiuma compatta, discretamente fine e molto persistente.
Olfatto: Il naso è immediatamente pervaso dagli aromi fenolici generati dal lievito, con un’intensa presenza di pepe di Sichuan e semi di coriandolo cui segue una vena agrumata improntata al bergamotto e dalle punte quasi balsamiche.
Gusto: La dolcezza iniziale, colorata di pesca bianca e nespola, è seguita da una leggera freschezza acidula e da un’intensa presenza speziata sul palato, all’insegna del coriandolo e del pepe bianco. Il finale propone ricordi di zest di pompelmo rosa, preludio a un ritorno pepato nel retrolfatto.
Sensazioni boccali: La frizzantezza è molto vivace e il corpo leggermente più pieno rispetto ai classici belgi, il finale amaro presenta una lieve astringenza.
Giudizio complessivo:
E’ una Saison brassata con il 15% di frumento Senatore Cappelli coltivato, così come l’orzo, nell’azienda agricola Podere del Pereto. Il contributo del frumento è evidente sia al naso che nelle sensazioni boccali, con una maggiore rotondità e un più intenso carattere asprigno rispetto agli esemplari con solo malto d’orzo, la nota astringente finale è l’unico aspetto che penalizza un po’ la bevuta.
Voto: 70/100 (SR)
Nome e produttore:
Heksen & Trollen; De Molen
Note:
Stile: Saison; Alc. 6,1 °
Formato: bottiglia da 33 cl.
Scadenza: 07/2019
Acquistata: beershop
Degustazione:
Una volta versata, si presenta di color dorato con chiare velature, con un buon cappello di schiuma bianco, persistente.
Al naso la fermentazione ad alte temperature conferisce i classici sentori fortemente speziati (pepe bianco), citrici ed erbacei, oltre a profumi riconducibili alla paglia e al fieno che ben si sposano alle note agrumate (scorza di limone) e fruttate (mela verde).
La bevuta risulta veloce con buona frizzantezza che contribuisce a pulire il palato. Il carattere rustico non è marcato come in altre birre dello stesso stile, risultando facile da bere. Chiude mediamente secca, con una leggera astringenza e leggermente più amara.
Giudizio complessivo:
Una Saison insolita, visto il dry hopping fatto con Amarillo e Cascade; ottimo il lavoro svolto dal lievito impiegato. Rustica ma non troppo, buona la parte citrica finale così come l’amaro. Ben fatta.
Voto: 82/100 (CS)
Nome e produttore:
Fata Morgana; Aviam Brewing
Note:
Stile: Saison; Alc. 6,9 °
Formato: bottiglia da 75 cl.
Scadenza: 06/2019
Acquistata: birrificio
Degustazione:
Una volta versata si presenta di color giallo paglierino, molto velata, con un bel cappello di schiuma bianca a grana fine, duratura.
Al naso i sentori passano dall’agrumato (lime e scorza d’arancio) alla mela verde, per finire con sentori più rustici: fieno, paglia, cantina, polvere, oltre a leggere note speziate.
In bocca arriva fresca: crosta di pane, miele, nuovamente sentori agrumati, ma anche una nota acidula che pulisce la bevuta facendo sì che la birra risulti ancor più scorrevole e di facile beva. Citrica nel finale dove troviamo anche una leggera nota erbacea. Carbonazione e corpo medio.
Una Saison vecchio stampo, con quella nota acidula finale che la rende ancor più interessante, leggera e facile da bere.
Giudizio complessivo:
Che dire, sorpreso da questa birra e sicuro che in futuro sentiremo parlare delle produzioni targate Aviam Brewing, capitanate dal mastro birraio Francesco. Il lievito ha fatto il suo lavoro, ben fatta.
Voto: 80/100 (CS)
Nome e produttore:
La Vermontoise; Brasserie de Blaugies
Note:
Stile: Saison; Alc. 6°
Formato: bottiglia da 75 cl.
Scadenza: 20 mesi dalla data di degustazione
Acquistata: beershop
Degustazione:
Nel bicchiere è solare: colore arancio pallido sul quale si forma una generosa “nuvola” di schiuma candida abbastanza rapida nel dissiparsi. Naso pulitissimo e rustico nel quale s’intrecciano arancia e limone, mela e banana, frutta a pasta gialla, fiori e paglia, crackers e una bella nota pepata. Al palato è veloce e scorre senza sosta, come un Saison dovrebbe sempre essere. Agrumi e frutta a pasta gialla caratterizzano una bevuta altrettanto solare e rinfrescante, attraversata da una lieve acidità e ben bilanciata in tutte le sue componenti. Pulita ma non priva di una fondamentale nota rustica, chiude con un bel finale amaro zesty e terroso, quasi umido.
Giudizio complessivo:
Prendete un classico, la Saison D’Epeature, e rinfrescatelo con qualche manciata di Amarillo: ecco La Vermontoise, “la ragazza del Vermont”. Da Blaugies e dagli americani di Hill Farmstead una collaborazione rispettosa della tradizione nella quale emerge un profilo un po’ più fruttato o moderno, se preferite. Come tutte le collaborazioni non è una birra “necessaria” ma risulta comunque estremamente piacevole da bere.
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